Una grande onda si solleva dal mare tempestoso a sinistra e incombe su alcune imbarcazioni che si trovano sotto di essa. Sulle due barche si scorgono alcuni pescatori seduti ordinatamente su due file. La sagoma di un monte svetta all’orizzonte oltre il mare. In alto a sinistra è stampata la firma di Hokusai.
Questa xilografia di Hokusai è una delle immagini più note nella cultura occidentale.
La grande onda fa parte della serie dal titolo Trentasei vedute del Monte Fuji ((富嶽三十六景 (Fugaku sanjūrokkei).
In alto a sinistra dell’immagine compaiono due scritte in giapponese. Si tratta della firma dell’artista e del titolo dell’opera. All’interno del rettangolo verticale più chiaro è riportato il titolo cioè “Trentasei vedute del monte Fuji / al largo di kanagawa / sotto un’onda”. La seconda scritta rappresenta la firma dell’artista. Si può tradurre come “dal pennello di Hokusai, che cambiò il nome in Iitsu”. L’artista infatti trasformò molte volte il suo nome durante la carriera artistica. All’interno della serie delle 36 vedute del monte Fuji si riscontrano quattro firme differenti
La grande onda veicola un significato simbolico e spirituale. Si può interpretare come una contrapposizione tra la forza della natura che incombe sulla fragile umanità. La grande onda è quindi la rappresentazione della forza della natura che incombe e minaccia l’umanità. Il Monte Fuji sul fondo è un elemento religioso che in questo caso osserva indifferente il compimento del dramma.
L’opera è stata riprodotta da Lucia De Rosa, come lavoro per il Laboratorio di Artemide APS “Spruglia ‘ssa Matassa”: realizzata su forex e stata resa tridimensionale con l’utilizzo di materiali di riciclo come tappi, forchette, palloncini e bastoncini di legno. La creazione ha una doppia valenza simbolica: vuole sia essere un promemoria per ogni persona che la osserva di quanto noi esseri umani siamo “ospiti” sulla Terra e quindi dovremmo occuparci attivamente per conservarla e preservarla sana per le generazioni future, sia vuole ricordare che l’essere umano è infinitamente “piccolo” in confronto alla potenza della natura.